Economia in Brasile, una natura davvero generosa
Mercoledì 03/12/2014 - Impressionanti le risorse naturali di cui gode l'economia brasiliana, terre feconde su cui fondare l'economia
ll livello di sviluppo economico di un Paese e strettamente legato alla sua storia.
Ma poter contare come nel caso del Brasile su una natura generosa e sulle ricchezze del sottosuolo è un fatto molto importante.
In Brasile le fonti naturali di energia sono scarse; il carbone è poco e di qualità mediocre e pochi sono anche gli idrocarburi.
La crisi petrolifera degli anni Settanta ha avuto serie conseguenze sull'economia del Paese, facendo aumentare le importazioni e con esse il debito estero.
La presenza di petrolio. tuttavia, è oggetto di un'accurata prospezione.
Attualmente viene estratto dalla Petrobras, la compagnia statale in via di privatizzazione, in giacimenti sottomarini al largo delle coste di Bahia, del Sergipe e dello Stato di Rio de Janeiro.
Le ricerche finora condotte nell'immenso bacino sedimentario dell'Amazzonia, invece, non hanno dato esito favorevole, malgrado la struttura geologica del terreno lasciasse supporre una grande ricchezza di idrocarburi.
ll Brasile ha così fatto fronte alle crescenti necessità energetiche ricavando carburante dalla canna da zucchero, una coltura di cui il Paese abbonda.
ll potenziale idroelettrico, invece, è considerevole e offre sicure prospettive di sviluppo; i vasti bacini idrografici presenti nella zona tropicale permettono la costruzione di dighe per sfruttare questa risorsa energetica sempre rinnovabile.
I primi piani di sfruttamento razionale sono stati attuati nella regione di San Paolo, dato l'urgente bisogno di fornire grandi quantità di energia elettrica a un'area altamente industrializzata, approfittando anche delle favorevoli condizioni offerte dai versanti costieri delle montagne che hanno una forte pendenza.
In seguito sono state costruite varie centrali elettriche lungo i maggiori fiumi brasiliani: la centrale Paulo Alonso sul Rio Sao Francisco fu la prima, seguita dalla gigantesca diga di Itaipu sul Paranà al confine con il Paraguay.
Oggi l'attenzione è puntata sul grande bacino amazzonico, dove funziona già a pieno ritmo la centrale di Tucuruí, sul fiume Tocantins.
Le fonti di energia idroelettriche sono così promettenti che il Brasile non ha avuto necessità di impegnarsi nel campo dell'energia nucleare, se si eccettua la costruzione di una centrale ad Angra dos Reis, lunga il tratto di costa che va da Santos a Rio de Janeiro
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